Fuggitiva beltà il cui piede scivola Lungo le vie del vecchio sobborgo dove mai non entra un raggio obliquo Labirinto fangoso in cui vibrano vecchi rantoli, e rispondono gli echi dei vostri De profundis. Mia bizzarra deità, rossa come gli ultimi tramonti, Selvaggia come l’acqua corrente, come i tendini tesi sotto il manto dei lupi. Sorridi, prendendoli alla gola; essi fuggono la Morte, tu celebri la Vita con semplicità.
Markov Literature 0.4
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